Penelope di Senigallia: colei che attende guardando il mare
C’è un luogo, a Senigallia, dove le onde del mare incontrano la malinconia ma anche la speranza.
È qui, nel punto più estremo del molo di Levante che attende Penelope, scultura simbolo della città.
Una figura di bronzo che guarda l’orizzonte, tra vento e salsedine, come in un dialogo silenzioso con il mare.

La storia
La Penelope di Senigallia è stata realizzata nel 2004 dall’artista Gianni Guerra, che volle donarla alla sua città.
Scolpita in bronzo, rappresenta non solo la figura mitologica di Penelope, ma anche tutte le persone che partono per mare e i loro cari, che vivono l’attesa come gesto d’amore.
L’artista si ispirò a una scena semplice e potente: una barca che lasciava il porto nel buio della notte.
In quel momento nacque l’idea di creare un’opera capace di raccontare la poesia del ritorno, la speranza e la forza silenziosa di chi attende.
Il significato di Penelope
Penelope diventa così non solo un omaggio alla mitologia, ma una metafora universale:
attende chi parte, accoglie chi torna, custodisce la memoria e l’identità di un luogo che vive del suo rapporto col mare.
Per Senigallia, è diventata un simbolo di comunità.
Un punto d’incontro per gli innamorati che qui si promettono eterno amore, lasciando lucchetti attorno alla statua.
Un faro di speranza per chi parte, per chi torna, per chi cerca un momento di silenzio o di pace.
Una figura che unisce la città al suo mare.
Come raggiungerla
Penelope si trova alla fine del molo di Levante, nel porto di Senigallia (AN).
Si può raggiungere facilmente con una passeggiata dal lungomare Marconi o dal porto turistico: un cammino breve e rilassante tra gabbiani, barche ormeggiate e il profumo del sale nell’aria.
Il momento più bello per arrivarci è il tramonto, quando il sole cala dietro la città e il mare si colora d’oro. Penelope, immobile e silenziosa, sembra respirare insieme al mare, come se anche lei aspettasse quel momento di quiete.

